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Il metodo Fusillo

La disobbedienza come arma per resistere

franz piano performances on youtube

Che cosa è questo sito.
Un sito informativo, in costruzione. E´ dedicato all´analisi e alla ricerca di soluzioni a problematiche in ambito politico e socio-culturale.

Quali contenuti.
Tutto quanto riguarda le battaglie per il ripristino di porzioni di libertà, facoltà e diritti che oggi, come mai prima, appaiono erose da un´attività convergente di istituzioni politiche, realtà economico-finanziarie, organi di informazione, presìdi educativi e culturali.

Quale scopo.
Contribuire a diffondere idee che non possono circuitare nei canali web "istituzionali", causa la crescente propensione censoria.

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Elezioni e masochismo

Se detesti un politico e non vai a votare per un altro, lo aiuti a vincere

Avvertenze.
Il mio precedente intervento sull´avvocato Fusillo ha destato reazioni interessanti. Parecchi hanno ravvisato nella mia critica allo strumento della disobbedienza civile un implicito endorsement all´istituto delle elezioni. E allora chiarisco tre cose.
A. La pratica della disobbedienza la considero efficacissima, ma solo in un contesto di informazione polifonica. Nel contesto attuale la stragrande maggioranza è resa politicamente amorfa da un sistema comunicativo a senso unico. Ne consegue che i potenziali disobbedienti si contano nell´ordine delle decine di migliaia... In un paese di decine di milioni la loro azione di sabotaggio non ha alcuna rilevanza. Non solo: non ottiene una minima eco in quanto l´informazione provvede a oscurarla in toto.
B. Non penso che il voto sia l´arma che ci farà vincere la guerra. Armi più potenti per esempio sono il raggiungere la massa delle persone con un´informazione e una cultura alternativa. E pure organizzarsi in comunità per produrre autonomi modelli di vita sociale. Tuttavia se l´esito elettorale può restituirmi la minima probabilità di un lieve - lievissimo miglioramento rispetto al letamaio in cui stiamo... beh, io comunque a votare ci vado.
C. Le legittime scelte fatte secondo coscienza hanno effetto positivo sul piano morale individuale ma possono averne nessuno, o magari negativo, sul piano politico. E proprio il piano politico costituisce il nostro ambito di discussione.


E´ in espansione l´idea di disertare le prossime elezioni europee. Tendenza comprensibile, dato l´ignobile spettacolo offerto dalla attuale classe politica. Tuttavia questo atteggiamento disfattista non aiuta a risollevarci dalla melma in cui ci ritroviamo. Passiamo in rassegna le obiezioni più comuni sull´opportunità di andare a votare.

1. I politici sono gente disposta a tutto per i propri interessi. In gran parte sì. Ma ce n´è anche qualcuno che si è fatto il mazzo per combattere i soprusi del regime. Lo buttiamo via insieme agli altri?

2. Se prevarrà l´astensione, il sistema sarà delegittimato e crollerà. Colossale sciocchezza. Davvero certi squali si farebbero scrupoli di coscienza per la bassa affluenza alle urne e rinuncerebbero al mandato in nome della democrazia?

3. Con gli appelli a votare i politici dimostrano di temere il non-voto. Altra sciocchezza. L´unico non-voto che il politico teme è quello dei suoi sostenitori. L´appello è rivolto solo a loro. Tutti gli elettori che gli sono contro e non vanno a votare contribuiscono semplicemente alla sua vittoria.

4. L´eletto si adatta ai meccanismi di potere comportandosi allo stesso modo di chi lo ha preceduto. Capita spesso. Ciò nonostante se solo esiste la minima speranza che l´esito delle elezioni restituisca un insieme politico con qualche sfumatura migliorativa rispetto all´oscenità odierna, allora forse vale la pena di tentare.

5. Votare è inutile, tanto il vero potere sta in mano alle elite finanziarie. Innegabile. Tuttavia se devo scegliere tra lo stare a lamentarmi sul divano o usare la fionda quale unico strumento a disposizione per contrastare una banda di delinquenti armati... io comunque mi alzo dal divano e uso la fionda.

E´ necessario liberarsi dalla credenza fallace che a non votare si faccia un dispetto ai politici. Tutt´altro. Il sogno di ogni candidato è che vadano a votare solo quelli che lo sostengono e che possibilmente si astengano tutti gli altri. Il cosiddetto partito del non-voto è come una squadra di calcio che si siede in mezzo al campo puntando sul fatto che gli avversari non oseranno approfittarne. E invece quelli non chiedono altro.

Bye bye LaVerità!

Un addio disincantato al quotidiano

Il metodo Fusillo

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Appello a politici, scienziati e ballerini

Sistemiamo una volta per tutte la faccenda degli effetti avversi

Loro cucinano e tu stai beato in pentola

Rana bollita in salsa divide et impera

La partita è truccata

E´ possibile nella nostra splendida società ottenere giustizia?